C’era una cosa che Tito non tollerava affatto, quei sorrisetti scambiati in confidenza tra gli astanti quando gli capitava di uscire con suo padre. Aveva capito, sin dai primi giorni dal suo trasferimento in Italia, che avrebbe difficilmente trovato piena accoglienza. Suo padre, Dejan, non si stancava di rassicurarlo, dicendogli che, se anche avessero incontrato persone ostili, gli Italiani sarebbero riusciti ad accettare la presenza della loro famiglia, e che, in fondo, Jugoslavi ed Italiani erano ben più che cugini.